Finalmente anche in Italia, come succede negli USA da diversi anni, i lettori diventano editori, decidendo e sostenendo finanziariamente le inchieste e i servizi da pubblicare. Quelli che gli italiani vorrebbero veramente leggere.
L’USGF (Unione Sindacale Giornalisti Freelance), lunedì 12 aprile ha presentato al Circolo della Stampa di Milano questa iniziativa rivoluzionaria nel mondo dei media. Il giornalismo on demand è considerato in altri Paesi una delle fonti primarie di informazione. I giornali cartacei rischiano di scomparire, mentre i giornali online diventeranno col tempo a pagamento. La gente è ormai stanca di pagare per avere in cambio giornalismo censurato e fazioso.
Ecco allora il sito www.dig-it.it [1] che propone inchieste giornalistiche e l’utente della Rete decide, se sono interessanti, di comprarle. Le proposte possono arrivare non solo dal giornalista, ma anche dal lettore stesso interessato a un determinato argomento. La redazione esamina i suggerimenti e li inserisce nel sito al vaglio dei lettori.
Ogni inchiesta, articolo o reportage ha un suo costo stabilito dal lavoro del giornalista freelance e dalle spese sostenute. Gli utenti pagano una quota di una grande sottoscrizione popolare. L’offerta di denaro non ha né un limite minimo, né un limite massimo. Raggiunta la cifra parte il lavoro e appena è pronto si mette on-line. Questa è una nuova e importante opportunità per tutti i giornalisti freelance che finalmente non saranno più “schiavi” degli editori, ma diventeranno artefici del loro lavoro e saranno pagati entro i famosi 30 giorni dalla consegna stabiliti dalla legge, cosa che non succede con gli editori. I servizi potranno essere sviluppati utilizzando diverse modalità: video, fotografia e testo. Il contenuto dell’articolo viene messo on-line secondo le vigenti norme del diritto d’autore e del copyright e chiunque può riprenderlo con la citazione dell’autore.
Nicoletta Morabito