PostHeaderIcon CHI HA PAURA DEI FREELANCE?

Hanno disatteso la mozione del Congresso Nazionale della Fnsi del 2004, approvata all’unanimità, che prevedeva la nascita dell’Organismo di Base dei freelance, ignorato le richieste firmate da centinaia di freelance e il lavoro di decine di freelance che da anni si impegnano perché il nostro sindacato unico costituisca l’Organismo di Base dei freelance e dia a questa parte della categoria in crescita esponenziale la sua giusta rappresentanza. Perfino dimenticato l’impegno preso dal Presidente Roberto Natale a convocare in tempi rapidi  la Commissione Statuto per le modifiche necessarie a introdurre il nuovo OdB.

Un gruppo nazionale di giornalisti freelance ha infine costituito, a proprie spese, con atto notarile, nel giugno 2009 l’Usgf (Unione Sindacale Giornalisti Freelance), organismo di base dei freelance e ha subito dopo protocollato la richiesta di riconoscimento alla Fnsi, secondo tutte le regole e le norme statutarie della Federazione della Stampa. Lo statuto Usgf rispecchia quello degli altri due organismi di base riconosciuti dalla Fnsi (Pensionati e giornalisti Rai).

Nessuna risposta. Ora la dirigenza della Fnsi convoca per giovedì 4 febbraio il Consiglio Nazionale, mette all’Ordine del giorno per la prima volta nella storia del sindacato il lavoro autonomo, e presenta la proposta di un capitolo da inserire nel regolamento federale che prevede la costituzione di una “Commissione Lavoro Autonomo”.

Una proposta incurante della realtà del lavoro autonomo, addirittura offensiva della dignità e della professionalità di tutti quei giornalisti che lavorano fuori dalle redazioni. Denota una mancanza assoluta dei principi base della democrazia, anzi, c’è una perfetta applicazione della cosiddetta “democrazia guidata”.

Art. 38 della proposta. “La Commissione opera come SUPPORTO della Giunta esecutiva e della Segreteria Nazionale nelle attività di tutela dei lavoratori autonomi”.  I giornalisti freelance rappresentano già nella condizione attuale un ottimo “supporto” per la Fnsi nel momento stesso in cui, negli interventi all’interno delle istituzioni, indipendentemente dalle correnti di appartenenza, forniscono idee o suggeriscono le necessità, le problematiche, le urgenze dei freelance. Per essere relegati a “supporto” non c’è nemmeno bisogno di sprecare energia a fondare l’ennesima suddivisione di incarichi.

Art. 39.  “Il Presidente della Commissione è nominato dalla Giunta Esecutiva della Federazione e scelto tra i componenti della Giunta stessa”. Nessuna elezione democratica quindi da parte della base, ma cooptazione della Giunta. Per di più il Presidente deve essere un membro di Giunta dove, come è noto, ci sono stati solo un paio di freelance in tutta la storia del sindacato. Sarebbe questa la democrazia sindacale?

Art. 41. E’ istituita l’Assemblea Nazionale. “L’Assemblea è composta da cinque delegati per l’ Associazione di Roma e cinque per l’Associazione di Milano e due delegati per ciascuna delle altre Associazioni regionali di stampa”. Siamo alle solite, sotto il continuo, perenne ricatto da parte delle piccole associazioni. Qualche calcolo alla luce dei dati Inpgi Gestione Separata (dati citati continuamente dalla Fnsi) aggiornati al 20/01/10. Poniamo che Lombardia e Lazio si accordino, hanno 10 delegati e rappresentano complessivamente 11.198 giornalisti. Poniamo che per contro si uniscano Molise, Valle d’Aosta, Basilicata, Abruzzo, Umbria, Sardegna, Marche e Calabria, tutti insieme avrebbero ben 16 delegati che rappresentano 3.194 freelance. Sommando il diritto di voto delle regioni più piccole si arriva quindi al paradosso che solo 3.194 iscritti, pari al 28% dei giornalisti rappresentati da Lazio e Lombardia, potrebbero prendere tutte le decisioni che riguardano un lavoro autonomo che a mala pena conoscono. Quindi i 16 rappresentanti di circa il 10% di tutti gli iscritti alla Gestione Separata contano  molto di più dei rappresentanti di più del 30% di tutti gli iscritti.

Art. 42.  Questo articolo è tutto un programma:

a) “Il coordinatore responsabile viene nominato dall’organo esecutivo dell’Associazione (Giunta? Presidente o Segretario (a seconda delle associazioni)?)”.

b) “Il numero dei componenti della commissione regionale viene definito con delibera dai rispettivi consigli direttivi”. Si presume a “convenienza” dei direttivi stessi.

Ci auguriamo che i Consiglieri Nazionali, tutti colleghi competenti e intelligenti che sanno ragionare con la loro testa, respingano questa proposta della Giunta e riconoscano la costituzione dell’Organismo di Base dei Freelance.

USGF  Unione Sindacale Giornalisti Freelance
Organismo di Base dei Freelance cui hanno già aderito oltre 450 giornalisti in tutta Italia
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EQUO COMPENSO: la proposta USGF agli atti della Commissione Governativa
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Conferenza Stampa USGF
(ANSA) - ROMA, 24 GIU - È nato l'Organismo di Base dei Freelance, Usgf (Unione Sindacale Giornalisti Freelance). A Roma, una delegazione di giornalisti freelance ha protocollato alla Fnsi, la Federazione nazionale della stampa, l'atto costitutivo per procedere, come da Statuto della Federazione, al riconoscimento ufficiale dell'Usgf da parte del Consiglio Nazionale della Fnsi. «L'Organismo di Base - spiega una nota - agendo all'interno della Fnsi, vuole stimolare la Federazione perchè si attivi per la tutela del lavoro autonomo. L'Organismo di Base si rivolge ai giornalisti freelance, liberi professionisti, lavoratori autonomi. Nasce per difendere i diritti dei collaboratori davanti alle prepotenze degli editori; per mettere un argine al Far West del lavoro autonomo; per ottenere tutele. Nasce perchè la questione dei free lance non può più aspettare». (ANSA). STF 24-GIU-09 20:35 NNN
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